mercoledì 18 giugno 2014

John Keats - On The Story On Rimini

Who loves to peer up at the morning sun,
With half-shut eyes and comfortable cheek,
Let him with thus sweet tale full often seek
For meadows where the little rivers run.
Who loves to linger with that brightest one
Of heaven, Hesperus-let him lowly speak
These numbers to the night and starling meek,
Or moon, if that her hunting be begun.
He who knows these delights, and, too, is prone
To moralize upon a smile or tear,
Will find at once a region of his own,
A bower for his spirit, and will steer
To alleys where the fir-tree drops its cone,
Where robins hop, and fallen leaves are sere.


Chi, il volto riposato, ama alzare gli occhi
Ancora mezzi chiusi, al sole del mattino,
Cerchi, insieme a questa dolce storia,
Anche i prati ove scorrono piccoli ruscelli.
Chi invece con Espero ama indugiare,
La stella più lucente del cielo, sottovoce,
Mormori questi versi alla luce mite delle stelle,
O alla luna, se è già iniziata è la sua caccia.
Chi questa felicità conosce, e ama
Ragionare su una lacrima ed un sorriso,
Una regione tutta per sè vi troverà,
E una pergola per lo spirito: lì camminerà
Verso quei viali ove l'abete lascia cadere la sua pigna,
Dove saltano i pettirossi e alligna la foglia secca, caduta.

2 commenti:

  1. Non c'è che dire... lasciar rotolare questi versi sulla lingua, ed assaporarli, riempie la bocca e la mente di suoni ed immagini meravigliosi...

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    1. Sia letta in inglese, sia letta in italiano ha un'armonia estrema. E più la leggo e più mi piace.

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